Detta «Lilo», attrice svizzera. Figlia di un ingegnere e una cantante, terminati gli studi commerciali segue gli insegnamenti di arte drammatica del regista P. Kalbeck. Esordisce alla fine degli anni ’40 in parti di sfondo e in breve si impone come valida interprete drammatica, pur non assurgendo mai a ruoli da protagonista. Tra le sue interpretazioni la si ricorda coraggiosa alpinista nel drammatico Anime nella tormenta (1950) di R. Hansen, ironica Zaza nel letterario Le confessioni del filibustiere Felix Krull (1957) di K. Hoffman, infelice sorella maggiore nel kolossal I Buddenbrook (1959) di A. Weidenmann, perversa madre superiora nel diderotiano e «scandaloso» Susanna Simonin, la religiosa (1966) di J. Rivette, forse il suo ruolo più riuscito. Dagli anni ’70 dirada le sue apparizioni sul grande schermo sino al ritiro.